FASEMO FILO’ 3
Filastrocche, stornelli e indovinelli che venivano recitati nelle sere d’inverno nelle stalle, quando la gente si ritrovava a filò, o cantati in occasione di alcune feste campestri.
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Canzone a botta e risposta
Io porto scarpe gialle e cravatta nera,
mi pari appena uscito di galera.
Questa strada era un giardino,
ora è diventata un casino !
Tute le barche riva
riva dal mare
quea del mio bene
non riva mai.
Tutte le barche riva a scarpe e soccoi
quea del mio bene xe rose e bocoi !
Ma guarda quel camino, ma come fuma
e vedo l’anima del mio ben che s’acconsuma
el se acconsuma poco
come la legna verde su per il fuoco
Va sustegon da forno
che quando te parli ti
i aseni va torno.
E se i va lassa che i vada
el musso de Fagià xe to compare
la mussa del mercà xe to comare !
(Lino Sacchetto)
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La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre.
A Loro Piceno questi canti sono detti a “vatoccu”, cioè a ‘battaglio’ delle campana che batte ora d’una parte ora dall’altra: “sulle finestre mie ce so’ li vasi/ sulle finestre tua ce so’ li ficcanasi”