Gita sociale in Lessinia (VR)

ESCURSIONI

Gita sociale in Lessinia (VR)

LESSINIA: ALTOPIANO VERDE
di Pino Sartori

Nel ventennale dell’Associazione il Direttivo di Terra Antica organizza per sabato 26 maggio 2012, una gita nella montagna veronese, territorio ricco di episodi naturalistici di ordine geologico, paleontologico, geomorfologico, forestale,  floristico, faunistico,  ma anche antropologico ed etnografico.
Preistoria, storia, cultura, tradizioni, costellano questi luoghi dove l’architettura popolare è l’elemento più appariscente, nei caratteristici agglomerati delle contrade. L’aspetto è di un grande altipiano carsico profondamente solcato da valli strette e profonde dalla tipica forma a “canyon” ricoperte da boscaglie resti dell’antica foresta di faggio che rivestiva l’intera Lessinia. La grande foresta, diversamente da quella più famosa del Cansiglio, soprattutto dal XVI° secolo venne via via tagliata per l’ intensa attività dei carbonai che rifornivano di “carbonella” i caminettti e le cucine delle città della pianura.
Questa trasformazione secolare è anche la ragione dell’alto valore aggiunto sia per la predominante vocazione agroforestale per l’alpeggio delle mandrie bovine ed ovine che producono fra i più rinomati prodotti caseari del Veneto, sia per le specificità naturalistiche ed ambientali delle praterie montane che con la loro specialissima flora rappresentano l’anima del Parco naturale regionale della Lessinia.
Le specificità di questo territorio sono così numerose e sparse nell’ampio contesto collinare montano che in una giornata di escursione è impossibile visitarle tutte; pertanto il dilemma organizzativo mi ha costretto a fare scelte che hanno escluso monumenti naturali come il ponte di Veja e zone abitate così caratteristiche come Molina che comunque suggerisco per una futura visita.
L’escursione si articolerà con queste tappe. Dall’uscita dall’autostrada a Soave affronteremo i primi contrafforti collinari tappezzati dei famosi vigneti dell’omonimo vino, e faremo la prima brevissima sosta a San Giovanni Ilarione per vedere il fenomeno dei “basalti colonnari” che ci fa già capire che attraverseremo un contesto geologico multiforme che mostra traccia delle antiche attività vulcaniche che si inframmezzano alle testimonianze della neogenesi calcarea delle lagune del terziario che hanno intrappolato, e oggi ce le restituiscono fossili, serie entusiasmanti di organismi, piante, insetti, animali dai siti di Bolca, Roncà, Camposilvano, Sant’Anna d’Alfaedo,  ed altri.
Arrivati a Bolca visiteremo il Museo dei fossili, che espone spettacolari esemplari soprattutto di pesci estratti dalla famosissima “pesciara” proprietà da oltre cinquecento anni della famiglia Cerato. Ci guiderà in questa visita il prof. Sergio Marsale archeologo e paleontologo della Società Veneziana di Scienze Naturali.

 

 

Valle delle sfingi
Valle delle sfingi a Camposilvano

 

Proseguiremo per Selva di Progno e Velo Veronese per arrivare a Camposilvano dove visiteremo il “Covolo” omonimo e la Valle delle sfingi (cfr. fig.), esempi del carsimo superficiale e profondo originati dagli affioramenti calcarei del “Rosso ammonitico” tipica roccia biogena che attraversa tutte le prealpi venete da Verona a Treviso.
 Si tratta di calcari marnosi mal stratificati nel periodo Giurassico mediosuperiore, con tessitura nodulare, caratterizzati generalmente da una notevole frequenza di molluschi ammoniti fossili, e dal colore rosso o rosato a causa dell’ossidazione del ferro (Fe3+) presente. Questo Rosso Ammonitico Veronese diviene uno dei prodotti più qualificanti l’economia di questa terra: il marmo rosso di Verona, noto dall’antichità.

 

Le coperture di pietra degli edifici tradizionali della Lessinia

Attraversando le Contrade di San Francesco e Valdiporro potremo osservare le tipiche architetture della Lessinia dove le lastre di rosso ammonitico sono utilizzate anche per le coperture dei tetti e per le delimitazioni dei tratturi.
Dopo il ristoro meridiano, visiteremo il Baito della Coletta tipico edificio dedicato alla preparazione tradizionale del latte e alla sua prima trasformazione nei famosissimi formaggi di monte.
La nostra gita proseguirà nel Museo etnografico “La Lessinia: l’uomo e l’ambiente” di Bosco Chiesanuova, che documenta, attraverso oggetti originali, fotografie e modelli in scala, i principali aspetti dell’ecologia umana del passato e del presente in Lessinia.
Nei suoi spazi sono allestite sezioni sulla preistoria, il paesaggio, l’architettura locale, l’alpeggio, la fienagione, il “baito” e la lavorazione del latte, la produzione del ghiaccio, della calce, la filatura e la tessitura, la religiosità, i lavori ambulanti, la casa, i giochi di un tempo.
Nel rientro sarà possibile una visita enogastronomica in una cantina della  Valpantena o del Soave.

 

Baito della Lessinia: è il luogo di rifugio dell'alta Lessinia dove si provvedeva alla prima lavorazione del lattedi monte

Il Baito è il luogo di rifugio dell'alta Lessinia dove si provvedeva alla prima lavorazione del latte di monte

IL GIACIMENTO FOSSILIFERO EOCENICO DI BOLCA (VR)
di Sergio Marsale

1. BREVE STORIA
Il giacimento fossilifero di Bolca è noto da secoli. La prima segnalazione risale infatti al 1555 e si trova in uno scritto del medico senese MATTIOLI. Una collezione di pesci di Bolca era già stata riunita nel 1571 dal veronese CALCEOLARI, il cui museo privato è considerato il più antico dell’era moderna. Nel ‘600 e nel ‘700 si formarono a Verona nuove raccolte, soprattutto quella del GAZOLA, composta da più dì 1200 esemplari. Tra i naturalisti che si occuparono di Bolca ricordiamo Giovanni ADUINO e Serafino VOLTA (che pubblicò tra il 1796 e il 1808 la monumentale “ittiologia Veronese”). All’inizio dell’Ottocento, per volontà di Napoleone, la collezione GAZOLA fu portata a Parigi e studiata dallo svizzero Louis AGASSIZ, la cui opera “Recherches sur les poissons fossiles” (18331842) è ancora oggi di importanza scientifica fondamentale. In seguito numerosi altri studiosi si interessarono ai fossili di Bolca ed attualmente le ricerche proseguono sotto la guida del Museo di Storia Naturale di Verona. Oggi il giacimento principale (la “Pesciara”) è considerato il più importante al mondo per la fauna e la flora fossili dell’inizio del Terziario.

2. GEOLOGIA
Le rocce fossilifere sono rappresentate da un complesso di calcari giallogrigiastri ben stratificati, depositatisi all’inizio del Terziario (ultima parte dell’Eocene Inferiore, circa 54 milioni di anni fa) in condizioni molto particolari e che affiorano nelle località del monte Postale e della Pesciara. Questi strati racchiudono un interessante complesso di organismi, costituito da oltre 240 specie di pesci e 250 di vegetali e comprendente anche crostacei, vermi, insetti, molluschi, alcuni rettili e rari resti dì uccelli.
I pesci ed i vegetali sono distribuiti in cinque differenti livelli, separati da strati contenenti solo resti di invertebrati. La roccia dei livelli è costituita da un calcare a grana finissima sottilmente laminato, depositatosi in una laguna poco profonda e protetta dalle correnti del mare aperto. La conservazione perfetta dei pesci fa pensare ad una elevata velocità di sedimentazione del fondo e ad una scarsa ossigenazione, dovuta probabilmente ad una abnorme e ciclica proliferazione di alghe tossiche all’interno della laguna.

 

Il Museo dei fossili estratti dalla "pesciara"di Bolca
Il Museo dei fossili estratti dalla “pesciara”di Bolca

 

3. I FOSSILI
I pesci di Bolca sono un insieme unico al mondo per la incredibile varietà di specie. Si tratta di forme marine molto affini a quelle viventi oggi nei mari caldi dell’Oceano IndoPacifico. La maggior parte dei pesci era di habitat costiero: alcuni vivevano nelle acque superficiali nutrendosi di plancton, altri si alimentavano di coralli delle scogliere, altri ancora cacciavano piccoli pesci e crostacei. Alcune specie poi erano di mare aperto, e ciò dimostra che a volte entravano nelle lagune attraverso corridoi e qui incontravano la morte. Fra i gruppi di organismi viventi vanno ricordati insetti, anellidi, meduse, cefalopodi e crostacei. La flora di Bolca appartiene ad ambiente marino, di acqua dolce e terrestre, segno di presenza di isole tropicali che si affacciavano sulla laguna. Va ricordato infine il vicino giacimento di Purga di Bolca, dove nei livelli inferiori argillosi sono stati rinvenuti resti di coccodrilli e testuggini, mentre nei livelli superiori di origine vulcanica sono contenuti resti di piante terrestri, come le palme.

 

Pesce angelo estratto dalla pesciara di Bolca

Pesce angelo estratto dalla pesciara di Bolca

 

==============================================================

Niente dispone meglio alla meditazione, alla mestizia, alla poesia di un lungo viaggio traverso a paludi nella piena pompa della state. Quegli immensi orizzonti di laghi, di stagni, di pelaghi, di fiumi, inondati variamente dall’iride della luce; quelle verdi selve di canne e di ninfee dove lo splendor dei colori gareggia colla forza dei profumi per ammaliare i sensi, già spossati dall’aria greve e sciroccale; quel cielo torrido e lucente che s’incurva immenso di sopra, quel fremito continuo e monotono di tutte le cose animate e inanimate in quello splendido deserto mutato per magia di natura in un effimero paradiso, tutto ciò mette nell’anima una sete inesauribile di passione e un sentimento dell’infinito.

— Ippolito Nievo, Le confessioni d’un italiano

Questa voce è stata pubblicata in Escursioni. Contrassegna il permalink.