Le scuole di Favaro dal 1819 al 1866 durante il regno del lombardo-veneto

RICERCHE

Le scuole di Favaro dal 1819 al 1866

durante  il regno del lombardo-veneto

A cura di Ettore Aulisio

1819/1866 Regno del Lombardo Veneto
Notizie e trascrizione di documenti originali dell’ Archivio Municipale di Favaro

Premessa
La politica del governo austriaco a favore della istruzione pubblica:
“Con la Legge del 1818 sull’istruzione primaria (il Governo) mise il Lombardo Veneto alla testa degli Stati italiani per l’organizzazione scolastica. Ogni comune fu obbligato ad aprire scuole elementari in numero sufficiente perché tutti i fanciulli e le fanciulle potesser frequentarle; i programmi furono fissati dallo Stato; in molti comuni di campagna i maestri furono presi dal clero locale, ma la scuola fu sempre controllata dalle autorità laiche. In pratica il funzionamento del sistema, specialmente nelle campagne, fu piuttosto mediocre, perché i maestri erano pagati poco dai comuni e le scuole erano eccessivamente affollate”
(Giorgio Candeloro – Storia dell’Italia Moderna: le origini del Risorgimento)
LE NOTIZIE:
a) ISTITUZIONE: Nel Comune di Favaro sin dal 1820 – come risulta da una nota scritta del cooperatore del Parroco – entrò in funzione una Scuola qualificata di “seconda classe” (o “secondaria”), con sede presso la Parrocchia del Capoluogo e frequentata da soli alunni maschi; a partire dal 1823 furono istituite scuole qualificate “sussidiarie” anche presso le Parrocchie di Dese e Campalto.
b) CONTROLLO: Il Comune aveva l’obbligo di controllare il funzionamento delle scuole, l’operato degli insegnanti, L’accertamento del grado d’istruzione raggiunto dagli alunni. (Vedi: Documento 1)
c) INSEGNANTI NOMINA 1: Nei primi anni di funzionamento nella scuola “secondaria” l’insegnamento doveva essere svolto da un maestro legalmente riconosciuto. Nelle scuole “sussidiarie” o di terza classe, l’incarico di insegnante doveva essere assegnato al Parroco o al suo cooperatore (Vedi: Documento 2)
d) INSEGNANTI NOMINA 2: Il successivo Organico Ordinamento scolastico disponeva che tutti gli insegnanti dovessero essere patentati (Vedi: Documento 3)
e) INSEGNANTI NOMINA 3: L’amministrazione municipale solo per brevi periodi fu in grado di assumere personale insegnante patentato, pertanto le scuole restarono chiuse anche per alcuni periodi. La questione non era stata ancora risolta nell’autunno del 1866, al momento dell’annessione del Veneto al Regno d’Italia.
f) LOCALI SCOLASTICI E STIPENDIO DEGLI INSEGNANTI: La difficoltà di reperire personale insegnante patentato dipendeva soprattutto dal compenso annuo corrisposto dal Comune; il Convocato degli estimati non seppe o non volle mai prendere gli opportuni provvedimenti. Anche per trovare dei locali scolastici il Convocato non prese alcun provvedimento. (Vedi: Documento 4, Documento 5, Documento 6 e Documento 7)
g) SRIPENDIO INSEGNANTI: Le istanze dell’Ispettore Distrettuale, relative all’aumento dello stipendio degli insegnanti, non furono accolte dal Convocato di Favaro: la retribuzione annua rimase fissata a £. 400, e, nel 1863 andò deserto anche l’ultimo Concorso bandito durante il Regno del Lombardo Veneto.

I Documenti (trascrizione)

Documento 1
Scuola di Favaro, 17 Ottobre 1824: Verbale di esame finale
Favero li 7 del Mese di ottobre dell’anno 1824 – alle ore 10 ant.
Nel locale ad uso della Scuola –
Processo Verbale dell’esame finale degli alunni addetti alla Scuola Elementare minore della Parrocchia di Favaro, li quali frequentarono la Scuola durante l’anno scolastico 1823, al quale intervennero: li
Sigg.ri Lucietti Giuseppe sostituto del 1° Deputato Comunale N.H. Querini Stampalia Girolamo
Don Antonio Bortolotti Arciprete di Favaro Esaminatore
Don Lorenzo Zanetti maestro normale
Francesco Belcarello Agente Comunale.
Aperta la seduta alle ore 10 ½ antimeridiane il Sig. Maestro esebì l’elenco dei fanciulli intervenuti alla Scuola;
nella quale si contavano N° 9 alunni della Classe minore, corredato questo elenco delle osservazioni relative al contegno, costume, e diligenza dei scolari, e delle altre nozioni relative al tempo che frequentarono la scuola, ed altre circostanze.
Dopo la ispezione di questo elenco si sono intrapresi gli esami cominciando da Indri G[….], e progressivamente tutti gli altri chiamandoli tutti avanti la Commissione composta dalla Deputazione, [.. ….] interrogandoli nelle diverse materie d’istruzione alle quali furono dedicati nel corso dell’anno scolastico.
Li risultati degli esami furono riportati in un foglio dal Sig. Deputato Sostituto Luccietti che presiedeva alla Commissione
Il Reverendo P. Arciprete fece l’esame in materia di Religione.
Terminati gli esami fù fatta lettura dal foglio A , e dall’altro […] N1 e […] a calcolo le risultanze degli esami furono considerati meritevoli di premio li seguenti
Classe I sez. Superiore
Trevisan Antonio con medaglia
Cabianca G.Batta con medaglia
Sez. Inferiore
Michieletto GBMaria con libro.
Subito dopo il Maestro fece conoscere che al principio dell’anno Scolastico 1824 – N° 33 fanciulli si sono iscritti per frequentare la scuola Comunale dei quali esebì l’elenco sub B, ma che in corso dell’anno scolastico si erano assentati in parte dalla Scuola medesima per essersi applicati a qualche mestiere di campagna, e parte per indisposizione fisica non frequentarono la Scuola, e quindi uniti alli detti 9 formano un totale di 42 fanciulli della Parrocchia che al principio della Scuola 1824 eransi alla medesima applicati.
Esaminati gli elenchi A e B ebbe ad osservare che nessuno meritava [… …].
Versando poscia sull’esame se tal’uno degli scolari meritassero di passare ad una classe superiore si ebbe a conoscere che nessun scolaro per ora merita di passare alla classe superiore.
Non avendo più ché operare fù letto, chiuso, e firmato dagli intervenuti.
G.B. Luccietti Deputato sostituto
D. Antonio Bortolotti [.. .. ..]
Il Maestro D. Lorenzo Zanetti.

Documento 2
Circolare Ispettore Scolastico del 17 settembre 1823: Nomina Maestri.
Sulla base dell’Ossequiata Ordinanza 326 dell’I.R. Commissario Distrettuale si fa noto a codesta Deputazione, che le scuole di 3^ Classe indicate col titolo di sussidiate dovranno essere disimpegnate o dal Parroco o dal suo cooperatore, colla disposizione che a chi ne fa lezione sia corrisposta la somma fissata a titolo di gratificazione.
Che le Scuole poi dichiarate Secondarie nel generale prospetto debbono essere disimpegnate da un apposito Maestro assistente, e qualora poi ad onta dei Concorsi, che saranno aperti, risultasse inutile ogni tentativo per trovare soggetto, si potrà benissimo dietro la corresponsione del fissato assegno destinare i Parrochi o loro Cooperatori in via provvisoria ad esercitare l’ufficio di maestri; ma in ogni caso (dice la suddetta Ordinanza) è necessario venga fatta dal Comune la regolare proposizione.
Ciò sia a norma di codesta deputazione per avvertire il Parroco all’uopo, che consentisse, onde non vada deserta la Scuola, colla riserva (come indica la ordinanza 267) che i Parrochi sono assolutamente esenti dal produrre i documenti prescritti pegli altri Maestri ed Assistenti, ritenendo che essi siano forniti di tutti que’ requisiti, che si rendono necessari, atteso il posto, cui vennero destinati dalla Autorità ecclesiastica.

Documento 3
Circolare Ispettore Scolastico circolare del 1847: Nomina Maestri
… nessuno può essere nominato Maestro in una Scuola Minore, se non ha fatto in una scuola maggiore un corso trimestrale di metodica e dopo aver subito il relativo esame non abbia riportato un attestato che lo dichiari idoneo

Documento 4
Relazione del Medico Chirurgo del 26 aprile 1836: Locali Scolastici
In dipendena al riverito [……]n° 104 di Codesta Deputazione Comunale, mi sono trasferito in Parrocchia di Favero, e precisamente nel locale ove si tiene la scuola Comunale, ed ho col fatto riconosciuto, che non solo l’indicato locale, ma enziandio le diverse case, che ivi si trovano, sono in immediato contatto con una fossa confinante delle acque stagnanti, e puzzolenti, massima nell’attuale stagione [….]al rilievo fatto opino vivamente essere necessario per renderepiù salubre l’aria in quella località, a conservazione della salute pubblica, che a cura della Deputazione Comunale venga eseguita l’otturazione della fossa in discorso.
Gli altri fossi in prossimità abbiano tantosto ad avere il ibero suo corso, eziandio del Tutto arrennato.
Dese li 26 aprile 1826
Pellegrino Ghirlanda Medico Interinale di Favero

Documento 5
Proposizione per l’aumento del Soldo al Maestro Com.e di Favero” (Verbale della seduta del Convocato Generale del 16 marzo 1937): Stipendio del Maestro
Siccome l’onorario assegnato al Maestro elm. Consiste in annue aust. £.230, che ad onta degli esperimenti ripetute volte fatti colla pubblicazione degli Avvisi di concorso non si rese aspirante a tal carico un abile, ed approvato soggetto, che in conseguenza di ciò è stata qualche tempo chiusa e che ora è interinalmente disimpegnata dal Rev.do Parroco qual Maestro interinale. Mosso da tale esperienza il R. Commissariato Distrettuale innalzò alle autorità Prov. Analoga consulta, appoggiandola alle Vigenti massime sui normali assegni dei Maestri dei luoghi denominativi dei Comuni, affinché l’onorario come sopra fosse aumentato sino alle £.400 all’anno, ed in seguito poter così rinvenire un idoneo Maestro Patentato. Dietro a ciò la R.a Delegazione Prov. Con sua ordinanza si fa letture all’Adunanza si compiacque prescrivere, che intorno alla massima stessa sia sentito il Convocato Gen.e degli estimati del Comune.
Esperita la votazione riportò voti favorevoli 4. Neg.vi 7. Sicché non ammessa.
Proposto dalla Deputaz. L’aumento sino alla concorrenza delle aust. £. 365, dispensati, e raccolti i voti, riportò voti affermativi N.5. negativi N. 6; perciò non ammessa.
Dopo varie discussioni sulla necessità di dare qualche aumento di salario al Maestro di Favaro, onde non rimanga la Scuola deserta venne proposto di portare l’onorario a sole aust. £300.
Distribuiti, e raccolti i voti riportò voti fav. 11, neg. Nessuno, sicché approvato l’aumento”.

Documento 6
Lettera del Parroco di Campalto del 18 aprile 1856: Stipendio Maestro e Locali scolastici
All’Imp.R. Ispettore Scolastico Distrettuale. Mestre.
Questa Scuola di Campalto è tra tutte la più abbandonata e negletta. Essa fu sempre mancante di un locale salubre e capace di contenere gli alunni; non è provveduta dei mobili necessari all’insegnamento, mai un maestro capace la coprì.
Tale abbandono è figlio di un non sufficiente onorario per allettare i maestri approvati ad assumere con impegno e zelo l’istruzione in un paese che non offre che povertà, miseria, ed un’aria insalubre, febbricitante, e pericolosa.
Per ottenere adunque il risultato a cui mirano in tale proposito le cose superbe dell’Augusto Nostro Monarca […….] di mestieri che le autorità che dirigono la istruzione religiosa e letteraria dei fanciulli tengano dietro alle Deputazioni Comunali perché si prestino di proposito al provvedimento necessario delle scuole come prescritto dal Regolamento Scolastico. Sia come Parroco e Direttore locale non posso tacere senza tradire il mio ministero, e vedere con una indifferenza condannabile abbandonati e sepolti da una dannevole incuranza gli intelletti e teneri sviluppi di questi fanciulletti.
Quindi è, che nel principio dell’anno scolastico 1856-57 le autorità che presiedono al regolamento e buon ordine delle Scuole avranno provveduto per questa un locale salubre ed ampio, e portato l’annuario alle aust. Lire 550, onde avere un maestro approvato, stabile e bravo, mi presterò con tutta sollecitudine, premura e diligenza perché l’insegnamento abbia un risultato felice, in caso diverso restringendomi ai soli doveri di Parroco pregherò i genitori dall’altare che abbiano somma cura per i loro figli, al suono della campana vi portino alla chiesa per imparare la dottrina cristiana, come feci l’anno trapasso, senza punto [interferire?.] né molto né poco nell’insegnamento Scolastico.
Dalla Canonica di Campalto – 18 aprile 1856 –
Il Parroco Marco Fezza

Documento 7

Lettera dell’Ispettore Scolastico all’I:R Commissariato Distr.le – Mestre, del 22 aprile 1856: Stipendio Maestro e Locali scolastici
All’.R. Commisariato Distr. Le – Mestre
Il Parroco, Direttore della Scuola di Campalto rappresentava coll’annesso rapporto, che il locale scolastico è disadatto e insalubre, che manca dei mobili necessarj all’insegnamento, e che la scuola non è disimpegnata da un Maestro stabile ed approvato, per la tenuità dell’emolumento annesso al carico.
Onde verificare la sussistenza dei due primi punti, il sottoscritto recossi in sopraluogo ed ebbe in fatto di convincersi che il locale non è apertamente pensabile all’uso a cui dovrebbe servire, perché oltremodo angusto; a pian terreno; munito di una sola e piccola imposta e quindi non ventilato; a contatto con altri locali abitati da una famiglia di villici, che col loro frastuono impediscono al Maestro di far la istruzione e agli alunni di attendere alla medesima.
Per togliere assolutamente un tanto inconveniente, è costretto questo Ufficio a pregare lo zelo di Codesto R. Commissariato a dare disposizioni opportune perché sia dal Comune provveduto un locale che presenti le comodità necessarie all’uso cui deve essere destinato, e che venga inoltre provveduto all’occorrente mobiliare di cui è ora occorrente.
Anche la tenuità dell’emolumento annesso al carico di Maestro influisce assai al buon andamento della Scuola. Diffatti con sole annue £. 400. è impossibile rinvenire un individuo abile e approvato, che si adatti ad assumere il carico di Maestro nella Parrocchia di Campalto, la cui posizione topografica non è certo la più felice. Ed il fatto valga a convalidare l’asserto. E’ fino dall’anno 1833 che il Maestro stabile Pietro Pastrello rinunziava a quella Scuola e da quell’epoca a questa parte per quante volte sieno stati pubblicati gli avvisi di concorso, alcune Precettore regolarmente abilitato si fece mai aspirante, e la Scuola venne disimpegnata dal Parroco, compatibilmente però colle altre incombenze annesse al Suo Ministero. Ora ed è da tanti pochi mesi vi è un Maestro provvisorio, sulle capacità del quale non può lo scrivente dare ancora alcun giudizio.
A codesto Reg. Sig. Commissario cui sta tanto a cuore il bene dei propri amministrati, assoggettasi la presente per quelle misure che troverà con saggezza di addottare, ed attenderà il sottoscritto di vedersi a suo tempo onorato di un suo riscontro.
Dall’I.R. Ispettorato Scol. Distrett.e di Mestre li 22 Aprile – Il Reg.Ispettore

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«State accorti, non mettetevi a strafare
con tutti questi pali metallici, queste reti, queste viti così fitte ormai
altrimenti col primo gran temporale
di questi tempi
che per fortuna non vedrò mai
in fondo vien giù tutto a rotoloni!
Sul mio podere non posso lamentarmi
ma a tutti vi grido “State accorti”.
Ma forse io qui parlo, da morto, a morti».

— Andrea Zanzotto, “Sovrimpressioni”

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