FASEMO FILO’
Scarpette rosse e riccioli biondi
di Joice Lussu
(dalla Rivista “Il Ponte” – 1960)
C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
“Schulze Monaco”;
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald;
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald;
servivano a far coperte per i soldati;
non si sprecava nulla,
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas;
c’è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald:
erano di un bambino di tre anni,
forse tre anni e mezzo;
chi sa che colore erano gli occhi
bruciati dai forni,
ma il suo pianto lo possiamo immaginare:
si sa come piangono i bambini;
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare:
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità,
perché i piedini dei bambini morti non crescono;
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove,
perchè i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.
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La montagna della verità non viene mai scalata invano.