di Carlo Cappellari
La Serenissima ha sempre applicato una legislazione particolare alla sua laguna conscia che ogni intervento entro la laguna fosse gravido di conseguenze secondo il detto: “palo fa paluo” (un palo crea una palude).
Per i veneziani era importante sapere fino a dove si estendeva la laguna e dove iniziava la terraferma, ma la delimitazione venne approvata solo nel 1784 ed attuata fra il 1791 ed il 1792.
Il perimetro della laguna, che si estendeva per circa 160 chilometri, fu segnato da 99 cippi in cotto.
I cippi in cotto, però si deteriorarono velcemente per cui si rese necessario sostituirli nella seconda metà del 1800 con altrettanti cippi in pietra d’istria
(cfr. =>
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Ai cippi della conterminazione principale furono aggiunti negli anni ’30 del 1800, altri 25 cippi destinati a limitare i “dossi” di Lugo, Conche e Fogolana che erano di fatto terraferma e che, quindi, furono esclusi dalla laguna.
Fino al 1990, quando il Ministero dei Lavori Pubblici con decreto ha approvato il nuovo tracciato della linea di conterminazione lagunare, anche l’isola di Sant’Erasmo era considerata terraferma e la linea di separazione dell’isola dalla laguna era delineata da ben 16 cippi. (cfr=> http://www.silvenezia.it/webgis/map.phtml?config=conterminazione)
Attualmente Jesolo Cavallino, Punta Sabbioni, Lido di Venezia, Alberoni, Pellestrina, Cà Roman e lido di Sottomarina sono terraferma, mentre Tre Porti, Sant’Erasmo, Chioggia e le tre bocche di porto sono laguna.
Per capire l’importanza e l’attualità della conterminazione basta ricordare che proprio il fatto che Chioggia sia laguna, sito UNESCO, ha impedito, l’anno scorso, l’apertura dell’impianto di stoccaggio di GPL di Val Da Rio.
In occasione del varo del nuovo tracciato è stata fatta un mappatura dei cippi ancora rintracciabili nel libro “I Cento Cippi di conterminazione lagunare veneziana” a cura di Emanuele Armani, Giovanni Caniato e Redento Gianola, che potete trovare e scaricare in rete qui (=>http://www.istitutoveneto.org/pdf/Cento_cippi/Cento_cippi.pdf).
A distanza di trent’anni Carlo Augenti ha ripercorso, l’estate scorsa, in bicicletta in tre giorni tutta la conterminazione documentando quanti più cippi possibili e postando le sue foto su facebook.
Ha trovato altri appassionati ed è nato un gruppo facebook denominato “Cippi di conterminazione lagunare: riscoperta e salvaguardia” (cfr=> https://www.facebook.com/centocippi/)
Si parla di salvaguarda perchè i cippi di conterminazione che già non godevano di buona salute trent’anni fa, adesso sono spesso abbandonati e ricoperti di rovi, quando non minacciati di distruzione.
E’ nata così da Loris Favaretto, contagiato dalla passione di Carlo, l’inizitiva “ADOTTA UN CIPPO” che al momento ha una ventina di aderenti per altrettanti cippi che possono ritenersi fortunati.
Anche voi potete guardarvi attorno e vedere se dalle vostri parti c’è un cippo della conterminazione e darne notizia al sito indicando la vostra volonta di prendervene cura.
Direte che sono le autorità preposte a doversi prendere cura dei monumenti e dei pezzi di storia sparpagliati nel nostro territorio, ma sappiate che solo l’attenzione dei singoli cittadini è in grado di portare all’attenzione delle autorità competenti eventuali abusi e pericoli.
Vi porto l’esempio del cippo 73, che ho adottao io, che se ne stata tranquillo, anche se un po’ compresso dal muretto di sostegno della massicciata ferroviaria, in via Paganello di fronte all’angolo del capannone della Marina Scafoclub
Un mese fa Carlo Augenti è passato di là ed ha visto che a pochi centimetri dal cippo era stata realizzata una rampa provvisoria per le macchine operatrici impegnate nella realizzazione del nuovo sottopasso feroviario della stazione di Porto Marghera.
Carlo, con l’aiuto di Pino Sartori, ha segnalato il pericolo alla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna che ha disposto la rimozione del cippo e la sua ricollocazione a lavori effettuati.
Tutto è bene quel che finisce bene, ma il cippo 73 ha rischiato di finire frantumato e disperso come è successo ad altri cippi della conterminazione di cui si sono perse le tracce, ma che stiamo cercando di ritrovare magari anche con la vostra collaborazione.
Carlo Cappellari detto Carletto
Anche le associazioni Terra antica e La Salsola, gruppo per la salvaguardia dell’ambiente, si sono preoccupate dello stato del cippo 69 quello situato in vicinanza del ponte sull’Osellino al Passo Campalto; sfregiato da un grafittaro pazzo è stato ripulito con l’aiuto degli esperti volontari dell’Associozione Masegni & Nizioleti di Venezia! qui la testimonianza=> https://www.terraantica.org/?p=2648